Bielorussia: i comunisti si confermano Partito di governo – Sinistra.ch Con 250 delegati riuniti nella capitale Minsk, si è svolto, a Luglio, il 13° Congresso del Partito Comunista di Bielorussia (KPB) . L’assise si è aperta con la relazione politica del Primo Segretario Alexei Sokol, il quale ha dichiarato che “i comunisti riconoscono che la Bielorussia in quanto Stato sovrano è prezioso per il proprio carattere sociale”. In effetti la Bielorussia è uno dei pochi Stati ex-sovietici che, caduto il socialismo nel biennio 1989/1991, ha mantenuto ampie garanzie sociali e un netto intervento pubblico nel sistema economico. In particolare nella sanità e nell’educazione le privatizzazioni non hanno fatto danni come negli altri paesi tornati al capitalismo. La crisi mondiale attuale – ha spiegato infatti Sokol – “prova che in assenza di risorse petrolifere e di gas, solamente una adeguata ridistribuzione delle spese sociali è capace di garantire la stabilità delle istituzioni”. No alla NATO e all’UE. Sì alla sovranità! Continuando nella sua relazione, di fronte ai delegati del KPB, Sokol ha condannato l’aggressività della NATO che continua a interferire negli affari interni ai paesi che non obbediscono ai diktat euro-atlantici e ha tirato il campanello d’allarme sulla “psicosi anti-comunista” che si sta diffondendo nel Paese tramite le ONG fintamente “progresisste” finanziate dall’UE e dagli USA. ONG che sono poi alla base delle cosiddette “rivoluzioni colorate” e degli embarghi economici che colpiscono molte nazioni regolarmente etichettate come “dittature” dalla stampa borghese europea e americana. La priorità del KPB, nella fase attuale, è piuttosto quella di mobilitare tutte le forze che ambiscono a mantenere l’ordinamento sovrano del governo di Minsk: “non permetteremo di destabilizzare la situazione: i comunisti rappresentano lo sviluppo, la pace e naturalmente l’indipendenza del nostro Paese”, ha concluso il Primo Segretario comunista.

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